Genova 2015 – Through the looking glass

 


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1863

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Alice inizia a prendere forma.

Dopo aver narrato il suo racconto oralmente alle bambine Liddell in barca sul Tamigi, Lewis Carroll nel 1863 stende il manoscritto di “Alice nel paese delle meraviglie” ed Alice inizia a prendere forma.

 

1887

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In un caffé parigino Lewis Carroll presenta Alice a Gauguin e Van Gogh.

In quell’anno Paul Gauguin e Vincent Van Gogh si trovavano entrambi a Parigi e appartenevano allo stesso gruppo di pittori del “Petit Boulevard” con Henri de Toulouse-Lautrec, Emile Bernard e Georges Seurat.

Si scambiavano molte impressioni artistiche e frequentavano gli stessi locali parigini nei quali si beveva anche molto assenzio, “la fée verte”, che col suo elevatissimo grado alcolico dava allucinazioni.

Anche Alice ne è attratta e furtivamente lo vuole gustare: d’altra parte di bevande e mangiari che danno effetti insoliti ormai esperienza ne ha.

 

1888

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Alice con Van Gogh nella sua meravigliosa Arles.

Nel 1888 Vincent Van Gogh va a cercare la luce del sud della Francia nel paese di Arles e tra i molti capolavori che lì dipinse ci sono le varie versioni della sua camera da letto, che in realtá, come scrive al suo amico Gauguin che sarebbe venuto presto a passare alcuni mesi con lui a dipingere, era di sobri legni bianchi, ma che rappresentó con questi toni cosí diversi tra loro con l’intenzione di trasmettere una sensazione di assoluto riposo.

…..quanto meno: curioso! Ma in effetti questa insolita coppia, Vincent ed Alice, sembra godersi l’atmosfera in tranquillità.

 

1891

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Alice a Tahiti con Gauguin

Tra il 1891 e il 1893 Paul Gauguin compie il suo primo viaggio a Tahiti, Alice è con lui nel suo esotico e simbolista mondo polinesiano e sul far della sera si intrattengono in piacevole conversazione con le fanciulle autoctone.

1914

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Alice a passeggio con August Macke tra i suoi parchi e le sue vetrine.

Meraviglioso! Tra i tedeschi solo il giovane genio e pittore Macke è riuscito a rappresentare un mondo cosí armonioso.

Purtroppo il commento a questo quadro, che considero il piú gioioso della serie, è il piú malinconico e struggente.

Di li a pochi mesi sarebbe scoppiata la catastrofe: la prima guerra mondiale e l’8 agosto del 1914 il giovane pittore tedesco fu chiamato al fronte dove morí il seguente il 26 settembre a soli 27 anni.

In perfetta linea di pensiero con il suo amico pittore Franz Mark penso che con lui si troncó il germoglio piú bello dell’arte tedesca di quegli anni, Mark aggiunse che nessuno di loro, artisti rimasti, sarebbe stato in grado di dare continuitá alla sua opera : “noi pittori sappiamo bene che, spegnendosi le sue armonie, ai colori dell’arte tedesca mancheranno molte note, e che quest’arte d’ora in poi avrá un suono piú secco e spento. Macke ci diede il suono piú chiaro e puro, chiaro e puro come tutto il suo essere”.

Pertanto mi suscita malinconia, ma a volte penso: forse per lui e per tutti è stato meglio cosí, i suoi ultimi quadri iniziavano a sentire il peso dell’opprimente atmosfera che si viveva in Europa poco prima del conflitto, si stavano incupendo. Probabilmente egli stesso non avrebbe piú trovato la capacitá di essere cosí gioioso ed allora penso che forse se ne andó nel momento migliore.

1914-1960

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Un lungo silenzio, le due guerre e la lenta ricostruzione di un’Europa in macerie, anche Alice è scomparsa?

 

 

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1965

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L’Europa sta uscendo dalle lunghe fatiche per ricostruirsi, a Londra c’è fervore: siamo nella swinging London.

Syd Barrett in una tipica ora del te inglese presenta Alice agli altri tre componenti del gruppo che sta fondando…..i Pink Floyd, al tempo ancora Pink Floyd Sound.

Alice da buona ragazza inglese non disdegna un te con persone interessanti (e a quanto pare, per quel che riguarda le merende, predilige la compagnia dei matti e dei pazzi) era giá stata, cent’anni prima, invitata dal cappellaio matto, a prendere un te con il coniglio bisestile, adesso è il giovane studente d’arte Syd, il diamante pazzo, a invitarla al te e, in quanto fondatore e creativo del gruppo, la presenta ai suoi tre amici incuriositi e divertiti: Rick Wright, Roger Waters e Nick Mason

 

1967

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Alice al concerto dei Pink Floyd!

 

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1968

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Alice con i Beatles in compagnia dei vecchi amici dei sui primi viaggi ottocentescchi.

“I am the egg-man, they are the egg-men, I’m the walrus, coo coo cachooo “

In piena stagione psichedelica beatlesiana viene presentato il singolo I’m the walrus, dove John Lennon in un testo allucinato, accompagnato da una musica e un video assolutamente in linea, riprende personaggi del racconto di Alice, e qui la bambina si vede decisamente contenta di rincontrare i personaggi delle sue antiche avventure.

1969

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Alice sale sul palco del concerto di Woodstock (1969) uscendo dallo specchio mentre si stanno esibendo i Jefferson Airplain con la magnetica Grace Slick dalla voce e sguardo ipnotici.

A Woodstock interpretarono una magnifica White Rabbit (il Bianconiglio) che sintetizza con precisione e dettagli le esperienze di Alice.

Nella canzone si invita chi ascolta a chiedere direttamente a lei informazioni sulle pillole che possno cambiare le proporzioni di chi le assume ed Alice non si tira indietro, ormai begnamina degli amanti del rock in quel decennio, si presenta sul palco.

2015

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Ed ecco che nel 2015 dipingendo Alice e il suo mondo la conosco sempre meglio.

Ormai in confidenza esce dallo specchio e mi invita a oltrepassarene con lei la sua soglia.

 

Bozzetti preparatori.

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